Cosa sono le Paralimpiadi?
Con i giochi di Tokyo 2020 che hanno regalato tante soddisfazioni la scorsa estate al medagliere italiano, in molti si stanno appassionando alle Olimpiadi.
Ma se le persone hanno più o meno l’idea di cosa siano i Giochi Olimpici, spesso hanno più confusione sui Giochi Paralimpici: ma cosa sono le Paralimpiadi?
Sinteticamente, possiamo definirle come l’equivalente dei Giochi Olimpici per atleti però con disabilità fisiche.
Sono delle Olimpiadi che possiamo chiamare “parallele” che all’interno hanno moltissime discipline.
Tra i diversi sport abbiamo: l’atletica leggera paralimpica; bocce; calcio a 5 per ciechi; calcio a 7-un-lato; canoa paralimpica; equitazione paralimpica e molte altre!
Se come noi, hai delle curiosità sulle Paralimpiadi, siamo qui per analizzarne alcune, in modo da comprendere pienamente queste gare e la loro bellezza.
Abbiamo assistito alle Paralimpiadi di Tokyo con tanta curiosità e ammirazione verso i nostri atleti, ma ci sono delle particolarità e curiosità che nessuno di noi conosce.
Proprio per questo nell’articolo, ne conosceremo alcune.
Curiosità sulle Paralimpiadi
1) Un logo senza cerchi
Basta ricercare il logo delle prossime Paralimpiadi invernali, proprio per comprenderne la differenza rispetto a quello delle Olimpiadi.
Nessun logo delle Paralimpiadi riporta cerchi, come la classica bandiera olimpica.
Il logo che abbiamo visto fino ad oggi, è stato realizzato nell’anno 2003.
È costituito da tre figure definite agitos dal verbo latino agito, ovvero “muoversi”.
Sono fatti con 3 linee blu, rosse e verdi curve. Lo slogan utilizzato è “spirito in movimento”.
2) L’Italia è protagonista indiscussa delle Paralimpiadi
Il nostro paese ha sfornato campioni paralimpici dalla nascita delle Paralimpiadi dal 1960 ad oggi.
Nonostante quindi i primi sport riadattati per paralimpici siano nati nel ’48 in Regno Unito, l’Italia ha un ruolo molto importante perché i primi giochi paralimpici si svolsero proprio nella nostra bellissima Roma città inclusiva, proprio nel 1960.
3) Le categorie dei giochi Paralimpici
Nelle Paralimpiadi, gli atleti sono suddivisi in 3 grandi categorie, in modo che possano competere equamente in base al loro grado di disabilità.
Queste categorie sono: disabilità intellettiva; fisica; visiva.
La categoria della disabilità fisica viene a sua volta suddivisa in altre 8 categorie: movimento ridotto; perdita o deficit a un arto; potenza muscolare ridotta; ipertonia; atassia; atetosi; differente lunghezza degli arti; statura bassa.
4) Il Goadball: pallarete paralimpica
Cosa è il Goadball? Si tratta del gioco della pallarete, ovvero un gioco di squadra praticato dagli atleti che hanno delle disabilità visive.
Ognuno dei giocatori è bendato con una mascherina che oscura anche la minima vista per tutta la partita così da garantire la parità di condizione tra non vedenti e ipovedenti.
5) L’utilizzo delle guide per gli atleti non vedenti alle Paralimpiadi
Per gli atleti non vedenti o ipovedenti o con problematiche alla vista, sono state create delle guide.
Sono degli atleti normodotati che fanno da guida agli atleti non vedenti, gareggiano insieme.
Il ruolo di questi atleti guida è davvero decisivo nello sport paralimpico come per esempio nell’atletica paralimpica.
6) Gli ausili paralimpici
Ti sei mai chiesto se ci siano degli ausili particolari per le persone con disabilità che partecipano alle Paralimpiadi?
Bene, esistono degli appositi ausili conformi e studiati appositamente dal IPC ovvero l’Iternational Paralympic Commetee.
Per esempio abbiamo: carrozzine create appositamente per il basket, rugby; tennis e carrozzine create per sciare o fare snowboard. Ci sono anche delle stampelle che vengono create appositamente!
7) I giochi Paralimpici si svolgono sia in estate che in inverno
Proprio come le Olimpiadi, anche i giochi Paralimpici si svolgono nelle due stagioni più significative ovvero estate e inverno.
Ovviamente i giochi sono come abbiamo detto pensati per i giocatori paralimpici e ognuno di essi ha delle particolarità.
8) Chi ha ideato le Paralimpiadi?
Le Paralimpiadi sono state create dal neurochirurgo Ludwig Guttmann nel 1948 che ideò e organizzò una competizione sportiva con i suoi pazienti in concomitanza con le Olimpiadi di Londra.
Questo parallelo, diede vita prima all’idea delle Paralimpiadi e poi, come abbiamo detto, ai veri e propri giochi paralimpici di Roma del ’60.
9) I mono-sci delle Paralimpiadi
Nella categoria di sitting dell’alpino, abbiamo i nostri meravigliosi atleti che gareggiano su dei mono-sci con ammortizzatori, sedile e imbracatura.
Per il mantenimento pieno dell’equilibrio dell’atleta, gli è concesso anche l’utilizzo di bastoncini ai lati.
10) Curling sì ma senza sweeping
Ricordiamo il Curling soprattutto per l’impresa pazzesca dei nostri italiani alle Olimpiadi.
Dobbiamo però ricordare che nelle Paralimpiadi si parla di uno sport riadattato e si gioca sulla sedia a rotelle e quindi non c’è lo sweeping.
Non si può quindi “spazzare” e fare la classica mossa caratterizzante del curling.
Così bisogna essere molto precisi e la traiettoria non è più modificabile dopo il lancio.
Infatti, la stone viene lanciato con un bastone e non può essere lanciata per ovvi motivi con le mani.
11) Hockey su ghiaccio alle Paralimpiadi
Alle Paralimpiadi non si può ovviamente gareggiare con i pattini, ma bisogna gareggiare con il proprio slittino individuale dove l’atleta si siede.
L’atleta nell’hockey su ghiaccio paralimpico si spinge con le mani e vengono utilizzate anche le mazze da gioco.
Queste ultime sono differenti da quelle normali: infatti ogni giocatore ne ha una per ogni mano, sono mazze più corte e hanno le estremità appuntite.
In conclusione
In questo articolo abbiamo approfondito un tema che ci sta particolarmente a cuore: la più elevata competizione internazionale degli sport per disabili, ovvero le Paralimpiadi.
Si tratta di una nobile gara fra squadre internazionali, dove il nostro team riesce sempre a distinguersi per abilità e dedizione.
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