Aumento Tassa sul Gioco: le Ultime Novità
Durante il weekend, il Governo ha lavorato su tutti gli interventi da inserire in manovra, la quale secondo alcune fonti dovrebbe essere approvata tra oggi e domani. L’obiettivo principale è infatti quello di trovare nuove risorse in grado di finanziare tali interventi, anche se quest’operazione non è per nulla semplice.
Secondo alcune fonti attendibili, le prime modifiche sono riconducibili ad aumenti di tasse in alcuni settori che contribuiscono notevolmente all’economia nazionale, come quello del gioco. In aggiunta, rientrano nel mirino del Governo anche il tabacco, i derivati della cannabis legale e infine le piattaforme digitali, tra cui Amazon.
Che cosa sta succedendo nel settore del gioco da casinò?
Secondo quanto riportato da giornali di grande rilievo nazionale, al momento l’ipotesi più attendibile riguardante il settore del gioco concerne un aumento della cosiddetta “tassa sulla fortuna”.
Tuttavia, per comprendere a fondo tale affermazione, è opportuno considerare prima le aliquote fiscali attuali sui diversi giochi, in modo tale da avere un’idea maggiormente approfondita a riguardo.
Gratta e Vinci
Al momento le vincite sui Gratta e Vinci, anche conosciuti come biglietti della fortuna, sono tassate al 20% se superano i cinquecento euro. Al contrario, le vincite inferiori a questo importo non sono soggette ad alcun tipo di aliquota fiscale.
Tuttavia, secondo le prime ricostruzioni, una delle ipotesi è quella di incrementare tale tassa del 3/5%, generando quindi un’aliquota fiscale pari a 23/25%. Anche in questo caso, tale regola si applica soltanto alle vincite superiori a cinquecento euro, mentre quelle inferiori ne sono esenti.
Gioco del Lotto
Anche il gioco del Lotto è soggetto ad un’aliquota fiscale pari all’8%, ancora una volta per vincite superiori a cinquecento euro.
Superenalotto e 10eLotto
Il Superenalotto è tassato allo stesso modo dei Gratta e Vinci, vale a dire che è soggetto ad un’aliquota fiscale del 20% per vincite superiori ai cinquecento euro. Tuttavia, in questo caso la tassa è stata già oggetto di modifiche in passato, in quanto fino al 2019 l’aliquota era del 12%.
Per quanto riguarda il 10eLotto, invece, la tassazione è pari all’11%.
Casinò online
Le vincite non devono essere indicate nella dichiarazione dei redditi, poiché vengono già tassate dagli operatori autorizzati. Questo discorso è valido però soltanto per i casinò online legali.
In questo caso, la manovra prevede ipoteticamente anche una proroga delle concessioni per le scommesse online, e un allungamento fino al 2024, ovviamente sempre rispettando tutti i requisiti previsti dall’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM).
A tal proposito, è importante sottolineare che gli operatori di casinò online ottengono la licenza soltanto quando sono in grado di soddisfare tutti i requisiti previsti dall’ADM. Tra questi, vi è ad esempio l’obbligo di disporre di misure preventive per la dipendenza patologica, l’obbligo di disporre di appositi sistemi di crittografia SSL, e tanto altro ancora.
Quali sono gli altri settori che potrebbero essere oggetto di questa manovra?
Tra gli altri settori emerge principalmente quello del tabacco, in quanto le accise sulle sigarette tradizionali potrebbero incrementare. Tuttavia, questa è soltanto un’ipotesi al momento, in quanto ci sono una serie di dubbi a riguardo.
Per esempio, l’incremento della tassazione sul tabacco potrebbe potenzialmente aumentare il rischio di inflazione, vale a dire una situazione che il Governo vorrebbe evitare in tutti i modi possibili. In aggiunta, per il prossimo anno è già previsto un aumento automatico della tassazione di alcuni prodotti, come ad esempio quella del tabacco riscaldato che raggiungerà un valore del 40% rispetto a quello delle sigarette tradizionali.
Quest’ultimo è stato infatti protagonista di numerosi cambiamenti nel giro di soli due anni, in quanto la tassa di partenza a gennaio 2021 era pari al 30%, fino a raggiungere poi il 35% ad inizio 2022 e, apparentemente, il 40% nel 2023.
Inoltre, la manovra potrebbe riguardare anche i rivenditori di cannabis legale, in quanto al momento l’aliquota fiscale prevista è pari al 5%. In particolare, questa tassa è la stessa che si applica a coloro i quali aprono la partita IVA (per i primi cinque anni), e l’ipotesi del Governo è quella di aumentarla al 15%.
In totale, la manovra è caratterizzata da risorse che raggiungono circa trentadue miliardi di euro, e non resta quindi che attendere la decisione del Governo nella giornata di oggi o di domani, per avere un’idea più chiara della situazione.