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Giocare a Poker è per pochi? | WinCasino

Giocare A Poker

Giocare a Poker È Per Pochi?

Da interviste rilasciate da trader giocatori di Poker, si evince quanto questi ultimi si sentano di casa in contesti quali Las Vegas.
Nell’immaginario, il mondo dei trader, evoca gli scenari delle pellicole cinematografiche anni Ottanta, con Wall Street protagonista e tanti neofiti del mondo del trading pronti a scalare le vette più alte della finanza.

Si parla spesso di ossessioni, perché queste persone, passano davvero moltissime ore della loro vita all’interno di casinò standard.
I casinò da film, come li conosciamo, sono mancanti di luce naturale, spesso è facile perdere la nozione del tempo, accompagnati da sound di slot machine numerose, ma non infinite.
Bevande gratuite forse e suoni di Jackpot da ritirare, eppure mancanti spesso di creatività o di valore aggiunto.


Trader che diventano giocatori di Poker professionistici

Trader che lasciano la loro stanza di Hotel al Plaza per poi fare qualche km all’interno dello stesso e passare all’interno del casinò all’Hilton, il cuore pulsante della giornata alla Strip di Las Vegas.
I due hotel riescono ad essere separati da qualche km e accompagnano trader diventati giocatori di Poker professionisti nelle loro giornate.

Non è un caso: possiamo citare Andy Frankenberger ex trader di derivati azionari, che ha trascorso ben 14 anni della propria carriera a Wall Street, prima di passare alla vita da Pokerista professionista con ben 3,5 milioni di $ di introiti.


È vero che il Poker richiede le stesse abilità del trading?

Ebbene, non possiamo di certo negarlo: esistono delle sovrapposizioni, almeno ideali, fra le competenze necessarie nel mercato azionario, così come nei giochi da casinò.
Del resto bisogna avere l’abilità di calcolare in modo rapido le probabilità, rischiare e tentare. E nel Poker vale la stessa “legge”.

Nel trading, bisogna estrapolare dei dati noti per la previsione degli eventi futuri e cercare di perdere meno denaro possibile nel breve termine.
Nel Poker bisogna avere la stessa abilità per non uscire con le tasche vuote da una partita al tavolo verde.

Molti investitori dunque - o ex investitori – amano passare qualche ora nelle salette buie del casinò di riferimento a Las Vegas, per sconfiggere lo stress e provare comunque l’adrenalina del rischio.
Giocare però come giocatori professionisti a Poker, può anche non essere troppo divertente: infatti può capitare di dover stare anche 12 ore seduti al tavolo per finire una partita.

Allora perché queste persone lo fanno?
Non pensiamo sia puro masochismo, ma è un insieme di fattori che rendono il Poker allettante quanto il rischio che arriva dal trading.
Potremmo infatti citare il film del 1998 con Matt Damon “Rounders”.
Il personaggio che interpreta è uno studente di giurisprudenza che gioca a Poker in modo compulsivo e durante la notte.
Il suo monologo interiore era molto interessante, definisce il gioco un fattore di abilità e ci fa comprendere quanto sia anche una questione di calcolo e di fortuna.

Per farsi un’idea su cosa significhi giocare a Poker a livello professionistico, basta vedere in tv quando capita le World Series.
Si scoprono tramite grafiche ben realizzate tutte le percentuali di ogni giocatore, le variabili e le mosse.
I migliori giocatori al mondo, calcolano, comprendono e rischiano.
Potremmo citare infatti la frase celebre di Steven Pomeranz, amministratore delegato di United Capital dove afferma che nel Poker - come negli investimenti - la fortuna può avere un ruolo molto significativo, soprattutto nel breve termine.


Quali sono secondo il famoso Pomeranz, i 4 tipi di giocatori di Poker investitori o ex tali?

Steven Pomeranz, ha descritto durante un’intervista 4 tipologie di giocatori di Poker.
Interessante conoscere le sue visioni del gioco, proprio perché è un grande estimatore, ma non un giocatore da casinò.
Pomeranz, ha parlato di:

  1. Giocatori loose-passivi: sono i giocatori che non rischiano mai troppo.
    Vivono la partita in modo passivo e non attaccano mai.
    Fanno i propri calcoli, spesso vincono.
  2. Giocatori loose-aggressivi: sono coloro che rilanciano spesso, senza aver bevuto cocktail di troppo, ma è nella loro natura il rischio.
    Non sempre vincono, ma quando lo fanno spesso rientrano nella storia del Poker e dei giochi da tavolo.
    Alle volte, hanno personalità interessanti e riescono a rimanere nell’immaginario altrui come dei veri e propri professionisti di settore.
  3. Giocatori tight-passivi: sono giocatori timidi sia nel puntare che rilanciare.
    Provano a ribattere nel momento in cui hanno davvero una buona mano e vanno molto sul sicuro.
    Le loro sono personalità molto controllate e controllanti, non amano il rischio.
  4. Giocatori tight-aggressivi: dei veri e propri squali del gioco, riescono a fare vivere emozioni straordinarie e adrenalina anche a chi non gioca.
    Sono giocatori perfetti anche per il mondo del cinema, spesso vengono emulati e idolatrati.
    Benché siano bettor affezionati al mondo della legalità, alle volte vengono descritti come dei veri e propri “fuori-legge” del gioco, perché insomma, il rischio è il loro mestiere.

Pomeranz ha voluto fare anche il paragone con Warren Buffet, definendolo un investitore molto aggressivo e che sta attento a ciò che fa senza rilanciare molto.
Ma come i veri squali, quando rilancia acquista l’intera azienda.
Tra i giocatori di Poker che hanno uno stile simile a quello di Buffet nell’investimento, Pomeranz ha parlato di Greenberg.

Del resto, sopravvivere ai tornei di Poker, vuol dire investire su sé stessi e soprattutto richiede una vera e propria strategia a lungo termine.
Non possiamo paragonarlo di certo al mondo dei piani di accumulo, ma possiamo definirlo un rischio controllato quando si tratta di professionisti.

Nel Poker, ogni qualvolta che una mano avanza, i giocatori più esperti restringono la gamma delle possibilità.
Si osserva l’avversario, insomma, ma si analizza anche bene il contesto, proprio come nel mondo degli investimenti.
Possiamo citare la celebre frase di Greenberg dove ha affermato che entro la fine di una mano di Poker, dovresti avere ben chiara l’idea del tuo avversario.


Concludendo sui trader e la passione di alcuni di loro per il Poker

Per certi versi - come abbiamo visto – le numerose declinazioni del gioco del Poker, possono somigliare in qualche modo al mondo degli investimenti, soprattutto per la natura aleatoria di entrambe queste dimensioni.

Le abilità maturate nel mondo degli investimenti, di certo possono favorire un gioco più lineare durante una partita di Poker online.
Come abbiamo visto ci sono diverse tipologie di giocatori secondo Pomeranz.
E ognuno di loro ha caratteristiche differenti, da non sottovalutare.

Rispetto alla controparte online, questo tipo di Poker, implica uno status di totale attenzione in luogo ben differente dal proprio divano di casa.
Tuttavia, possiamo comunque trovare delle somiglianze soprattutto perché a differenza di altri giochi online, si possono effettuare tornei di alto profilo, con giocatori professionisti di settore.

Per informarsi su questo gioco da tavolo, è possibile ispezionare la sezione Poker del nostro sito.

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