Slot, il Ministero propone il 5% del gettito erariale agli Enti Locali e concessioni più onerose
Destinare agli Enti Locali il 5% del gettito erariale delle slot machine sembra essere una misura che sta prendendo piede, non solo dalle audizioni che recentemente si sono tenute presso la Commissione Finanze del Senato sul decreto di riordino del gioco online, ma anche dalle indicazioni che stanno arrivando dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Questa misura, stando a quanto riportato in un articolo dal Messaggero che cita stime del MEF, varrebbe all'incirca 300 milioni di euro all'anno da destinare agli Enti Locali.
La prima apertura positiva era arrivata proprio dal presidente della Commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia, il quale, durante le audizioni sul provvedimento, aveva evidenziato con convinzione la sua totale adesione all'ipotesi di prevedere una compartecipazione del 5% del gettito erariale prodotto dai giochi da parte degli Enti Locali.
Garavaglia aveva quindi manifestato in quella sede il suo pieno appoggio a questa proposta, confermando la volontà politica di procedere in questa direzione.
L'obiettivo sarebbe quello di fornire nuove risorse agli Enti Locali, in un momento in cui vi è necessità di sostenerne le casse, attraverso una compartecipazione su una quota del gettito erariale relativo ad un settore, come quello del gioco, che negli ultimi anni ha conosciuto una forte espansione, come quello delle lotterie.
Apertura del Mef al dialogo con Regioni sul gioco
Secondo quanto emerge da una lettera che il vicecapo di Gabinetto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, Italo Volpe, avrebbe inviato a Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, il MEF mostrerebbe la disponibilità ad aprire un tavolo di confronto con i governatori regionali su alcuni aspetti delicati della regolamentazione del gioco, particolarmente sentiti dagli operatori del settore.
Nello specifico, i punti che il Mef sembrerebbe disposto a discutere con le Regioni sarebbero il distanziometro tra sale giochi e luoghi sensibili e gli orari di apertura e chiusura, oltre alla complessa riorganizzazione fiscale prevista dal decreto di riordino del comparto.
Attraverso un dialogo già tentato con la Gara Lotto, il Governo punterebbe a trovare una sintesi tra le esigenze degli operatori di gioco e quelle dei territori, prevedendo ad esempio di consentire l'installazione di slot machine e sale scommesse nei centri urbani, mentre lo Stato devolverebbe una quota del gettito erariale, pari al 5% di quello derivante dagli apparecchi da gioco, agli Enti Locali.
D'altro canto, però, il confronto potrebbe portare anche ad un aumento dei costi delle concessioni statali sui giochi in scadenza, andando incontro alle richieste dello Stato di massimizzare le entrate erariali dal comparto.
Redatto da: Roberto Trasfiordo